Il tiro con l’arco è, prima ancora di uno sport, una “scelta”, uno stile di vita. Nasce nella preistoria come metodo di caccia a distanza, quindi come “arma”. Già l’homo sapiens sapiens, come raffigurato su graffiti risalenti a 30.000 anni fa, lo utilizzava per questi fini.

    Nel corso della storia l’impiego dell’arco si è man mano ampliato, fino a diventare definitivamente arma e poi svago e sport.

    Nella mitologia sono molti i riferimenti a questo strumento: basti pensare alla dea della caccia Diana e alle amazzoni, Paride che uccide Achille colpendolo con una freccia sul suo unico punto debole (il tallone), o ad Ulisse, unico a riuscire a tendere il suo arco ben conoscendo come era stato costruito.


    Nel corso dei secoli l’arco è stato poi utilizzato sempre più come strumento da guerra (Egizi, Assiri, e così via) soprattutto grazie alla sua diffusione che dall’Oriente - area geografica dove si presuppone sia “nato” (Mongolia, Cina, Giappone in particolare) e dove tutt’oggi è considerato non solo sport nazionale in molti paesi ma anche “scelta di vita” collegata a molti pensieri filosofico-religiosi (lo Zen ad esempio) - si ampliò all’Occidente: ricordiamo la Guerra dei Cent’anni, forse ultimo importante esempio di utilizzo militare di arco e frecce, rievocato anche William Shakespeare in “Enrico V”.


    Impiegato più di recente anche come fedele compagno di valorosi paladini in fiabe, storie simil vere o rappresentazioni cinematografiche (chi non conosce le avventure di Robin Hood?), l’arco pian piano è diventato sempre più un’attività di svago e sport (arrivando ad essere anche inserito nelle olimpiadi dal 1900), pur mantenendo viva la sua originaria genesi di mezzo per cacciare.

    Oggi, infatti, esistono federazioni nazionali e internazionali che prevedono l’uso dell’arco a livello sportivo (dilettantistico e/o agonistico) e altre che lo utilizzano ancora come sistema di caccia, ovviamente ben regolamentato dalla giurisprudenza.


In Italia esistono tre Federazioni:

FIARC (Federazione Italiana Arcieri tiro di Campagna), al quale la Compagnia Arcieri dell’Insubria è associata: nasce nel 1983 per praticare la simulazione venatoria, cioè di caccia.

   Si tratta perciò di tiri “istintivi”, ossia non mirati (come lo sono storicamente stati per millenni), praticati in ambienti aperti (boschi, campi, prati, eccetera) durante tutto l’anno e su sagome tridimensionali raffiguranti animali, realisticamente realizzate e colorate.

    La peculiarità di questa tipologia di tiro è che ogni tiro è sempre diverso dagli altri, in totale assenza di informazioni sulla distanza, con difficoltà legati all’ambiente (tiri verso l’alto e il basso, in ginocchio e di spalle, con situazioni di luminosità sempre differenti, e così via discorrendo), a tempo limitato o con sagome in movimento (proprio per simulare maggiormente “la caccia” e render ancor più emozionante e vario il gioco), o con frecce particolari (esempio le flu flu con gittata limitata) e altre curiosità.

    Il tutto nel più ampio rispetto della natura che ci offre, così, l’opportunità di praticare un’attività fisica salutare e completa. Ovviamente esistono campionati regionali (e nazionali) italiani che la Fiarc gestisce (per questo vi rimandiamo al sito www.fiarc.it sezione “attività sportive”) e che prevedono ad oggi quattro tipologie di gare: tracciato, percorso, battuta, round 3D.

    In oltre esiste anche il campionato di tiro a volo (sagome mobili, piattelli, palloni e altro ancora) e la possibilità di praticare la pesca con l’arco. Questa Federazione ammette tutte le tipologie di arco: lo storico (ricostruzioni fedeli di archi antichi) e il longbow (l’arco inglese, quello di Robin Hood per intenderci!), entrambi rigorosamente di legno, il ricurvo (più comune e conosciuto che può essere di legno o di materiali sintetici) e il compound (arco tecnologico). Ovviamente, in base all’arco usato e all’età dell’arciere, esistono categorie e regolamenti specifici.

  Accanto alla Fiarc ma nato precedentemente, c’è il Circuito ROVING:

questa tipologia di attività sportiva (e campionato nazionale annesso) nasce in Italia nel 1958 per volere di Giusy Pesenti che viene a contatto con i leggendari arcieri Fred Bear e Howard Hill, considerati i padri dell’arcieria (istintiva) moderna.

  Il Roving vuole rendere ancor più realistica, rispetto alla Fiarc, la simulazione venatoria esaltando il tiro istintivo all’aperto, con regolamenti quindi leggermente differenti e con l’uso esclusivo di archi e frecce in legno.    

   Per questi scopi vengono inseriti anche tiri “particolari”, (potremmo definirli tranquillamente divertenti), ad esempio con ostacoli visivi, a ricerca (in cui bisogna letteralmente cercare le sagome che sono state scrupolosamente mimetizzate), da altane o altro ancora. Vi consigliamo di visitare il sito www.roving.org per avere maggiori informazioni su attività e storia di questa “gara”.


FITARCO (Federazione Italiana di Tiro con l’Arco – www.fitarco.it ): nasce nel 1961 in seguito all’unione delle prime compagnie nate al nord Italia.

    La tipologia di tiro che questa Federazione promuove è quella legata al tiro alla targa cartacea posta su appositi battifreccia fissi a distanze generalmente conosciute (il cosiddetto tiro olimpico).

    Si tratta di un tiro mirato e ripetuto sempre sullo stesso bersaglio, eseguito su campi in piano (aperti o chiusi, come una palestra) ad eccezione delle più recenti gare hunter & field che si praticano lungo un percorso più o meno boschivo e con distanze non sempre indicate.

   Gli archi che sono ammessi sono i ricurvi e i compound (ultimamente anche i long bow), quasi totalmente in materiali tecnologici (carbonio, leghe di alluminio eccetera) e che utilizzano maggiori accessori rispetto agli archi istintivi.

  Possiamo considerarlo, perciò, un tiro “moderno”, che dei nostri antenati, più o meno lontani, ricalca “solo” il gesto, supportandolo con maggiori accorgimenti tecnologici per renderlo sempre più preciso.


UISP (Unione Italiana Sport per Tutti): è una federazione nata nel 1948 che prevede molti sport e in cui il tiro con l’arco è entrato solo negli ultimi anni con l’affiliazione di alcune compagnie.

   Lo spirito di questa Federazione è quello più ludico della condivisione della pratica sportiva per tutti.


   Attorno a queste Federazioni sono poi nate molte realtà a livello associativo, che ampliano in modo particolare alcuni aspetti del tiro con l’arco (come il tiro da cavallo).

  Tra queste citiamo la LAM (Lega Arcieni Medioevali) che si occupa di “ricostruire” filologicamente tutti gli aspetti dell’arceria antica, dagli abiti agli stili, anche organizzando o partecipando a vere rievocazioni storiche.

    L’obbiettivo principale che accomuna tutte le Federazioni e Associazioni presenti è quello della divulgazione di questa pratica, che possono esercitare bambini e adulti, come pure portatori di handicap fisici: l’arco può essere inteso come sport, o come attività personale, come stile di vita o come momento di aggregazione e condivisione.

Ricostruzione dell’uomo di Similaun

con arco e frecce (3300-3200 a.C.)

Antico bassorilievo raffigurante un arciere assiro a cavallo

Howard Hill in azione

Bersagli Fitarco

Arcieri storici

IL TIRO
CON L’ARCO